IL RUOLO DELL'INFLUENCER MARKETING


La mission dei brand non è più parlare al maggior numero di persone possibile, ma intercettare, con delle campagne di comunicazione mirate, quelle nicchie di pubblico che gli garantiranno un reale ritorno d’investimento.

E così un numero crescente di aziende utilizza oggi l'influencer marketing per aprire nuovi canali di coinvolgimento, ampliare la brand awareness e orientare il processo di acquisto mescolando storytelling, engagement e promozione e offrire contenuti originali e autentici in grado di costruire una nuova modalità di relazione con la propria audience di riferimento basata sulla trasparenza e la fiducia.

Quando si pianifica una strategia di influencer marketing si parte facendo una scrematura iniziale, escludendo tutti coloro la cui fama sociale non è rappresentata da un numero di seguaci accettabilmente alto.


Tuttavia, l’esposizione è solo uno degli obiettivi di mercato dei brand, e neanche il più importante. L’associazione è il punto cruciale della strategia, e quindi parliamo della reputation dell’influencer che, associata al marchio, ne aumenta il brand value.

“Molte delle celebrity di Instagram scattavano foto molto belle. Ma stiamo assistendo a un cambiamento: non si tratta più di bellezza, ma della storia che raccontano”.
Quella di Kevin Systrom, co-fondatore di Instagram, è un’analisi che dimostra una verità sacrosanta: la forza trainante degli influencer deriva dal fatto che vengono percepiti come normali.

Accanto al brand ambassador si sta affiancando quella dell'influencer. La differenza tra i due sta nel concetto di "raggiungibilità" che sostituisce quello di "identificazione" tipico del testimonial.


Non si parte più unicamente dal presupposto della necessità del consumatore di identificarsi nel personaggio famoso, ma nel fatto che l’aspirante modella o lo studente di turno possano un giorno ritrovarsi ad essere ricchi e famosi come l'influencer, pur non avendo nessun talento particolare.

Un altro aspetto fondamentale generato dagli influencer marketing riguarda il product placement. In America, a seguito di varie lamentele, la Federal Trade Commission ha imposto l’osservanza di alcune linee guida per garantire agli utenti una maggiore trasparenza, tra cui l’obbligo di inserire nelle caption dei post a fini promozionali degli hashtag dedicati come #paid o #ad.

Apparentemente, questo snatura completamente un fenomeno – quello degli influencer – che deve il suo successo soprattutto al fatto che le voci di queste persone non somigliano a quelle delle televendite, né ai testimonial vecchia scuola – tirati a lucido per promuovere marchi e prodotti che non avrebbero mai utilizzato nella propria vita – ma, semmai, ricordano la genuinità del consiglio di un’amica.

Ma l'aspetto vincente di questa nuova strategia comunicativa è senza dubbio lo storytelling. Gli influencer rendono pubblici i propri momenti più intimi e riescono a ottenere l’attenzione delle persone, le quali vogliono che gli venga riconosciuto del valore.

Questa è la vera rivoluzione: la condivisione in real time delle informazioni e la possibilità di avere un contatto diretto con i propri inspirer e poter commentare e giudicare i loro contenuti. Questo rende la comunicazione sul web (apparentemente) partecipativa, condivisa e inclusiva.